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martedì 14 febbraio 2012

Ancora rischio chiusura per il Museo Madre di Napoli (da L'Espresso)

Stavolta forse chiude davvero il Museo Madre. O almeno quel Madre che abbiamo conosciuto finora. Dopo tanti annunci, tante lotte, tanti appelli bilingue ''Salviamo il Madre - Save Madre'' firmati da intellettuali, artisti, politici e super-star (sottoscrissero pure Scarlett Johansson e Brian Eno), il Madre sta per chiudere per sfinimento: per mancanza di fondi, per colpa dei creditori che non intendono più dare proroghe, per spoil system politico. E poi chiude perchè sta perdendo pezzi e memoria storica. Perchè ha cambiato il suo statuto pur di cambiare i direttori fondatori, che non sono stati coinvolti nel cambiamento. E mentre si attende un bando di concorso per nominarne di nuovi, gli artisti ritirano le opere e i collezionisti pure. La confusione è tanta, si danno i numeri, Quanto guadagna Eduardo Cycelin, il direttore per alcuni padre del Museo e per altri padrone? Duecentomila secondo il nuovo CdA che lo ha licenziato. ''Macchè, sono 150 mila lordi, senza benefit e non indicizzati'', risponde il diretto interessato sulle gazzette. Quanti visitatori ha quel Museo? ''Pochi per quel che costa'' ha dichiarato il nuovo Presidente della Fondazione Pierpaolo Forte. ''Tanti se si considera che variano tra 80 e 100 mila presenze l'anno come Rivoli e poco meno di Capodimonte che ha pure Masaccio'', rispondono dal Museo.



''Abbiamo mostre bellissime come Melotti e l'Arte Povera, siamo anche aperti con orari prolungati, ma quale crisi Madre. Il Museo non è mai stato così pieno di attività da quando è nato!'', reagisce così Pierpaolo Forte, uomo di fiducia del Governatore Caldoro, di fronte alla paventata chiusura del Museo regionale. ''Abbiamo dovuto decapitare i vertici perchè il nuovo statuto ci obbliga a indire un concorso, e perchè volevamo che oltre allo spirito internazionale, ci fosse nel Museo una maggiore presenza delle realtà locali''. Continua Forte: ''Siamo dinanzi a una crisi di crescita, ma in una fase neo-natale un'istituzione può aver bisogno di un governo forte e autocratico, poi però per crescersi deve aprirsi e diventare collegiale''.
di alessandra mammì
FONTE: L'Espresso

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